UAE Team Emirates, Tadej Pogačar pronto per il Tour de France ma non si sbilancia: “Sarò lì per imparare” e pianifica il Fiandre: “Utile per l’esperienza”
Tadej Pogačar sta lavorando al proprio debutto al Tour de France 2020. Il giovanissimo sloveno, 22 anni il prossimo settembre, è reduce da un esordio tra i professionisti decisamente incoraggiante e spera di potersi confermare quest’anno. Il primo anno alla UAE Team Emirates è stato da incorniciare, con i successi in Volta ao Algarve, Giro di California e soprattutto il terzo posto alla Vuelta a España, condito da tre successi di tappa, che lo ha già proiettato in una dimensione molto interessante. Il 2020, iniziato già con ottime prestazioni a la Volta a la Comunitat Valenciana e all’UAE Tour, lo vedrà esordire al Tour de France con il ruolo iniziale di spalla per Fabio Aru.
“In primo luogo sarò lì per imparare – ha premesso ieri in videoconferenza riportata da VeloNews– Questo sarà il mio primo Tour de France e soltanto il mio secondo Grande Giro. Ma se avrò la possibilità di mostrare cosa posso fare, lo farò”.
Essere al via di una corsa così importante è incredibile per lui: “Ricordo che lo vedevo da bambino in televisione – ha aggiunto – Non sapevo davvero cosa fosse il ciclismo. Non ricordo chi fossero i corridori. Ma la folla lungo la strada era semplicemente incredibile. Il Tour de France è la gara più grande. Solo esserci è qualcosa di speciale“.
Intanto, l’obiettivo è arrivarci al massimo della forma: “Siamo pronti a fare tutto il possibile per vincere tappe o ottenere la maglia gialla, ma non voglio promettere nulla. Voglio essere nella forma migliore possibile. Vincere tre tappe e salire sul podio alla Vuelta l’anno scorso è stato del tutto inaspettato. Non credo di poterlo fare di nuovo al Tour“. Pensa che tutte le tappe saranno impegnative: “Puoi perdere il Tour quasi ogni giorno, ma puoi anche vincerlo quasi ogni giorno”, ha aggiunto, rimarcando che tutti ci arriveranno con poche corse nelle gambe: “Sarà strano. Ma sarà lo stesso per tutti”.
Il suo programma dopo il Tour dovrebbe comprendere i Campionati del Mondo in Svizzera, ma forse anche il Giro delle Fiandre per fare esperienza: “Mi piace molto il Belgio, è un bel Paese con gare davvero fantastiche – ha rivelato – Spero di esserci e divertirmi! Il Fiandre è utile per l’esperienza. È uno stile di gara diverso, strade diverse, ecc. Non è sicuro al 100% che lo farò, ma è un’opportunità per fare una bella esperienza e aiutare la squadra”.
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